Fragneto Monforte

La denominazione di Fragneto Monforte deriverebbe, secondo Alfonso Meomartini, dal lemma latino farnetum o farnitum (farnia, specie di quercia presente in loco). La seconda parte del poleonimo farebbe riferimento alla famiglia Monteforte che ebbe in feudo il territorio nel periodo normanno. Nel tempo si è avuta la trasformazione in Fraineta, Frangito e Fragneto.

La prima attestazione di questo centro abitato risale al 1010. In un documento dell’archivio abbaziale di Santa Sofia viene ricordato dai principi longobardi come “castello nostro”. Era, dunque, già agli inizi dell’XI secolo un centro fortificato.

È probabile, pertanto, che sia un insediamento pianificato nella cosiddetta fase di incastellamento (X secolo) o a scopo di difesa della comunità stanziale o a scopo di ripopolamento del territorio. Si tratta di un impianto composto da un fitto reticolo di strade ortogonali, senza precisa gerarchia, che definiscono piccoli isolati di forma approssimativamente quadrata (veri e propri casaleni). L’insieme è circondato da una cinta muraria di forma ellittica di cui restano solo tracce nell’andamento di alcune strade e in pochi resti di strutture.

Nel 1133 Fragneto Monforte faceva parte della Contea di Ariano ed è proprio nella fase normanno-sveva che dovette essere costruito in connessione all’originario abitato un castello con quattro torri d’angolo, con una corte quadrata. Questo fortilizio è stato trasformato tra XVI e XVIII secolo nel palazzo che ancora si osserva e che è restato fino al novecento dimora della famiglia Montalto  che ottenne il feudo e il ducato agli inizi del cinquecento.

Nell’ambito dell’attuale circoscrizione amministrativa comunale si trovano anche altri due centri feudali abbandonati. Il feudo di Rapinella e quello di Monterone. Fragneto Monforte fu per tutto il medioevo e fino alla battaglia di Circello (1496) un importante presidio del territorio dell’Alto Sannio. Più volte subì assedi e saccheggi. Nell’ultimo confronto tra Angioini e Aragonesi fu messo a ferro e a fuoco con tragiche conseguenze sulla popolazione e devastanti effetti sugli edifici. Di questo episodio narrano diversi storici tra i quali il Guicciardini.

Il nucleo originario medievale mantenne a lungo la sua configurazione ed ebbe accrescimenti poco significativi fino al XVIII secolo quando si registrò un aumento sensibile e progressivo della popolazione. A partire dalla piazza prospiciente al palazzo Montalto e alla principale porta urbica si sviluppò un ampio quartiere con isolati a spina paralleli e cortine di case a schiera che fiancheggiavano le strade confluenti verso il borgo medievale con un risultato urbanisticamente simile a quello di Santa Croce del Sannio e di Colle Sannita. All’interno di tale nuova strutturazione edilizia, ariosa e ben esposta furono costruite case di varia tipologia e dimensione, tra cui alcune pregevoli dimore palazziate, a dimostrazione del notevole sviluppo economico avutosi in epoca moderna. La comunità locale restò, comunque, legata ad alcune consuetudini medievali tra cui, soprattutto, il culto di San Nicola, la cui chiesa, significativamente posta all’esterno della cinta difensiva scomparsa, assimila Fragneto ai centri abitati collegati agli itinerari diretti verso Bari e verso la Terra Santa. In ogni caso la forma complessiva dell’impianto urbano va collocata tra quelle influenzate dalle attività collegate alla transumanza e dalla contiguità col del Regio Tratturo.